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Con il termine osteoporosi si intende una condizione per cui lo scheletro è soggetto ad un maggiore rischio di fratture, in seguito alla diminuzione di massa e alle modificazioni della microarchitettura delle ossa.
L’osteoporosi, anche se generalmente viene considerata una malattia a carico delle ossa, secondo alcuni si tratterebbe di un processo parafisiologico; la cui presenza predispone a un maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita, se non adeguatamente trattata. Poiché viene considerata troppo facilmente malattia, il British Medical Journal l’ha inclusa in un elenco di non-malattie, l’International Classification of Non-Diseases.
Epidemiologia
Fra le varie malattie ossee è la più diffusa, colpisce entrambi i sessi, maggiormente quello femminile dopo la menopausa, che aumenta considerevolmente il rischio sino a 4 volte.Per quanto riguarda l’etnia, anche se si riscontra in tutte,la razza bianca e quella asiatica sono le più colpite, anche se in uno studio condotto negli USA è stato riscontrato che le donne africane sono quelle più in pericolo di vita per le fratture. La sua incidenza sta aumentando, nell’America del Sud raggiungendo quella europea, mentre negli USA la maggioranza degli adulti che hanno superato i 50 anni presenta osteoporosi o comunque una bassa densità ossea
La forma I ha un’incidenza maggiore fra i 51 e i 75 anni, la II a partire dai 60 anni, l’idiopatica si riscontra anche negli adolescenti (dai 10 ai 18 anni) e nei giovani adulti.
La causa è nella perdita dell’equilibrio fra osteoblasti e osteoclasti. La prima categoria di cellule contribuisce alla formazione ossea, la seconda contribuisce al riassorbimento osseo, se gli osteoclasti lavorano più velocemente degli osteoblasti, l’osso si deteriora. Nella menopausa (la forma I) si riscontra un maggiore produzione di osteoclasti, causata dalla perdita di estrogeni che porta ad un eventuale innalzamento delle citochine, correlato alla produzione di osteoclasti. Nella seconda forma, con l’avanzare dell’età diminuisce l’attività degli osteoblasti.
Esistono diversi fattori di rischio che aumentano la probabilità che l’osteoporosi si manifesti, essi si dividono a seconda che sia un evento modificabile o no:
Non Modificabili
- Età – costituisce il più elevato fattore di rischio, in quanto nella vecchiaia avviene normalmente il deterioramento della massa ossea, molto importante per le donne è anche l’età alla quale si giunge alla menopausa.
- Fattori genetici, anche se non si sono compresi completamente
- Carenza di ormoni quali estrogeni (per le femmine), somatotropina, testosterone (sia per i maschi che per le femmine, nella sola forma II);
- Presenza di patologie come cirrosi, artrite reumatoide
- Malattie ereditarie: osteogenesi imperfetta, omocistinuria, acidosi tubulare renale
- Anomalieendocrine, Sindrome di Cushing (eccesso di cortisolo)
Modificabili
- Dieta, carenza di calcio, proteine, vitamina C. e vitamina D
- Basso peso corporeo, deve essere inferiore all’85% di quello considerato ideale, o altrimenti generalmente intorno ai 55 kg;
- Abuso di alcool
- Fumo di sigaretta
- Algodistrofia
- Anoressia nervosa
- Inattività fisica, che spazia da un vita sedentaria sino alla paralisi;
- Ipercalciuria (pH urina basso, acido)
- Ipogonadismo
- Utilizzo di farmaci quali eparina, metotrexate, etanolo e glicocorticoidi che alterano
- il metabolismo e producono danni alle ossa.
- Neoplasie al midollo osseo
Sintomatologia
L’osteoporosi si manifesta inizialmente con una diminuzione del tono calcico nella massa ossea (osteopenia). Le ossa più facilmente interessate dalla diminuzione del tono calcico sono le vertebre dorso-lombari, il femore e il polso.
Inizialmente asintomatico, rimane tale per 2/3 delle persone. Le prime manifestazioni compaiono con le fratture; il dolore alle ossa e alla muscolatura ad esempio è tipico della presenza di fratture, ma esse possono anche non essere avvertite dall’individuo e possono mostrarsi anche al minimo evento traumatico. Solitamente il dolore è localizzato alla schiena, è di tipo acuto e si aggrava in presenza di carico. Con il progredire dell’osteopenia si può manifestare crollo vertebrale o frattura del collo femorale.
La fratture possono portare cifosi dorsale e lordosi cervicale.