La Pet Therapy
Come l’animale nella La Pet Therapy può essere un ottimo strumento e amico di terapia
A cura
Dott.ssa Volpe Brinzaglia Alessandra
Psicologia Clinica e di Comunità
LA TERAPIA
Il concetto di terapia implica la relazione tra due esseri viventi, di solito tra il medico o psicoterapeuta, ed il paziente.
In questi casi, la relazione avviene tra due esseri della stessa specie.
Fino a questo momento non si è mai pensato, che anche la relazione tra esseri di specie diverse potesse avere degli effetti curativi.
COS’E’ LA PET THERAPHY?
La Pet Therapy è un’area di ricerca relativamente nuova.
Essa si propone programmi per l’introduzione graduale e sistematica di animali per scopi terapeutici.
Di conseguenza questi animali sono selezionati ed addestrati, e posti nelle immediate vicinanze di un individuo o di gruppi di individui, per scopi terapeutici.
Sembra infatti che i benefici effetti degli animali da compagnia su “persone normali” possano essere tradotti in effetti terapeutici per individui disagi fisici o psichici.
QUALI SONO GLI ANIMALI USATI NELLA PET THERAPHY?
Gli animali che vengono solitamente coinvolti nella Pet Therapy sono: asini, capre e mucche; criceti e conigli, uccelli, pesci, delfini, cavalli, gatti, cani.
Da quanto detto, la Pet Therapy sembrerebbe una terapia facilissima, poco costosa, con risultati immediati e che gode di una approvazione generale.
È importante comunque non lasciarsi trascinare da facili entusiasmi.
Infatti nel mondo di oggi, le persone sono abituate a vivere in modo complesso e caotico e questo rende difficile accettare qualcosa di tanto semplice come la vicinanza terapeutica di un animale.
A CHI PUO’ ESSERE PROPOSTA?
In realtà non esiste un’utenza in particolare.
L’’impiego di programmi di AAA (Attività svolta con l’Ausilio di Animali) e TAA (Terapia effettuata con l’Ausilio di Animali) può essere proposta a:
patologie dell’infanzia e adolescenza (autismo, ADHD, ecc.),
disturbi sensoriali (sordità e cecità)
disturbi di personalità
disturbi dell’adattamento
disturbi d’ansia e d’umore
disturbi psicotici
disturbi psichiatrici
le tossicodipendenze
immunodepressi e i malati terminali
anziani
i post comatosi, ecc.
CONTROINDICAZIONI
Però è importante tener conto che possono esistere controindicazioni al suo impiego in particolare con patologie quali ipocondria, disturbo ossessivo-compulsivo, depressione grave, oligofrenia grave, qualsiasi patologia psichica che possa portare al maltrattamento dell’animale e zoofobia.
Ci sono inoltre altri elementi da tenere in forte considerazione quali la presenza di allergie al pelo degli animali o assenza di interesse per l’animale.
Comunque bisogna ricordare che dietro ogni patologia c’è la persona, che è unica e irripetibile ed è quindi importante valutare di caso in caso e programmare interventi individualizzati.
L’IPPOTERAPIA
L’ippoterapia, è la Pet Therapy per eccellenza.
Infatti è la Terapia con il Mezzo del Cavallo, ed è un insieme di tecniche rieducative.
Il loro obbiettivo è aiutare a superare il danno sensoriale, cognitivo e comportamentale mediante una attività ludico– sportiva in cui il cavallo svolge un ruolo di protagonista.
E’ stato riscontrato che gli animali sono risultati efficaci nella cura e nella prevenzione di situazioni di disordine psicologico.
Inoltre è dimostrato che il possesso di un animale può avere un effetto positivo sulla suscettibilità dell’uomo su alcune malattie mentali, e può intervenire nel ridurre lo stress e la tensione psichica.
In altre parole, la presenza di un animale risulta positiva per il morale, riduce il livello di ansia, stimola a reagire, dona la sensazione di sentirsi utili e soprattutto facilita i rapporti interpersonali.